Cosa mettete nel vostro carrello della spesa?

Andare a fare la spesa nei nostri supermercati o al mercato è un’azione che facciamo in modo automatico. Davanti agli scaffali, nei banchi frigo o alle bancarelle andiamo dritti ai prodotti che vogliamo acquistare e spesso ci facciamo tentare dalle offerte che ci saltano subito all’occhio.

 

Che siano acquisti programmati o fatti d’impulso, quante volte ci fermiamo a controllare i dati dei prodotti che ci stiamo portando a casa e che consumeremo?

 

Se prestassimo attenzione all’etichetta di un prodotto potrebbe dirci tante cose. L’origine delle materie prime con cui è stato realizzato, il paese in cui è stato prodotto, la data di scadenza e il momento in cui è preferibile consumare quel determinato alimento. Quest’ultime spesso vengono confuse e lette in modo errato. Consumare preferibilmente entro il 21/10 suggerisce soltanto che da quel momento in poi il prodotto inizierà a perdere le sue caratteristiche organolettiche. Se per esempio parliamo di cracker o di grissini, questi, potrebbero non essere più friabili ma comunque ancora consumabili.

 

Diversa invece è la data di scadenza che indica la data in cui un alimento non può più essere consumato. Affinché queste due date importanti possano essere veritiere tuttavia è importante che gli alimenti vengano conservati correttamente. Se per gli alimenti che troviamo sugli scaffali la questione potrebbe riguardare soltanto l’attenzione legata all’umidità e alla temperatura ideale di conservazione, diversa invece è per i prodotti refrigerati e congelati che richiedono un’attenzione particolare per tutti i passaggi e una temperatura che deve essere garantita costantemente. Un prodotto parcheggiato fuori frigo per tanto tempo andrà cotto o consumato nella migliore delle ipotesi o cestinato poiché non più sicuro dal punto di vista alimentare.